Asclepias

Asclepias syriaca

  • Famiglia: Apocynaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Alberi e arbusti
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: -10 | -15 °C
  • Altezza: 0,5 — 1 metri
  • Terriccio: Terriccio, Universale, Per gerani e piante fiorite
  • Larghezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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Chiamata anche “pianta dei pappagalli”, Asclepias syriaca è un arbusto che può raggiungere 1,5 m d’altezza, ornato da foglie ovato-lanceolate, color verde brillante, dalle nervature pronunciate. Fiorisce da maggio a ottobre producendo vistose infiorescenze a ombrella, di minuti fiorellini color rosso rosato. Ma sono i frutti che la caratterizzano: rigonfi e lunghi, di color verde pallido, assomigliano a veri e propri pappagallini che, staccati dai rami e appoggiati sull’orlo dei bicchieri, creano un effetto molto singolare.

Consigli di coltivazione

Vive bene sia in pieno sole che a mezz’ombra (dove però stenta maggiormente a fiorire), su qualsiasi tipo di terreno purché ben drenato. Sopporta brevi periodi di gelo, se posta in giardino. Gradisce una leggera concimazione con un prodotto organico in autunno e in primavera. Si riproduce per pollone o per talea. Può essere coltivata in piena terra o in vaso (diametro minimo 24 cm per pianta, rinvasando ogni anno in una misura in più), che è necessario nelle zone dove il gelo è prolungato in inverno.

Da non dimenticare

Il nome inglese di questa pianta è "common milkweed", cioè "erba del latte" in riferimento al lattice che viene espulso quando si rompono le foglie o i rametti. Questo lattice contiene dei composti tossici per molti animali compreso l'uomo, che però deve ingerirne una grande quantità per risultare davvero pericoloso. Proprio questo lattice rende tossici anche molti degli insetti che, nell'areale di origine, si nutrono di questa pianta, come la famosissima farfalla monarca (Danaus plexippus).

Asclepias: come e quando irrigare

Asclepias syriaca desidera annaffiature frequenti e abbondanti dopo l’impianto e sempre durante la bella stagione, meglio però lasciare asciugare il terreno prima di irrigare nuovamente. La coltivazione in vaso richiede irrigazioni più attente, perché, nonostante sia una pianta resistente a periodi di siccità, necessità di un buon apporto idrico per fiorire a lungo e in abbondanza.

Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o  doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua). 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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