Scorzobianca

Tragopogon porrifolius

  • Famiglia: Asteraceae
  • Fogliame: Semi-sempreverde
  • Categoria: Ortaggi
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: 5 | 10 °C
  • Altezza: 0,5 — 1 metri
  • Terriccio: Bio per ortaggi
  • Larghezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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Assai diffusa in passato, la scorzobianca (Tragopogon porrifolius) merita di essere riscoperta non solo perché è facilissima da coltivare, ma soprattutto perché le sue radici allungate e carnose sono molto tenere e saporite, ricche di sali minerali e vitamine, delicatamente dolci grazie all’elevato contenuto di zuccheri. Appartenente alla grande famiglia delle Composite, la stessa del carciofo, la scorzobianca è nota anche come sassefrica o “barba di becco”, ha corteccia chiara e polpa bianchissima.  

Consigli di coltivazione

Si estrae dal terreno in autunno e a scalare per tutto l’inverno. Può essere seminata a dimora in aprile-maggio e la raccolta si effettua da ottobre. Predilige terreni sciolti e non troppo fertili: un’eccessiva ricchezza del terreno rendere la radice scura. A settembre, si tagliano le foglie per consentire il ricaccio di foglie meno vigorose. La radice robusta, a fittone allungato (15-30 cm), di colore giallastro all’esterno e bianca all’interno, si raccoglie in inverno, fino ad aprile, prima che inizi a fiorire.

Da non dimenticare

In cucina si usano le lunghe radici, per lo più bollite al vapore e condite all’agro o ripassate in padella ma anche crude, grattugiate e condite con olio e limone. E’ salutare e ricca di minerali e vitamina C.


Scorzobianca: come e quando irrigare

La scorzonera non ha esigenze idriche particolari, è sufficiente irrigare per mantenere il terreno appena umido se non piove. Come tutti gli ortaggi da radice, tende a marcire se si creano ristagni.

Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o  doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua. 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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