Gallega

Galega officinalis

  • Famiglia: Papilionaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante aromatiche
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: -20 | -15 °C
  • Altezza: 1 — 1,5 metri
  • Terriccio: Terriccio, Bio per ortaggi, Bio per aromatiche
  • Larghezza: 0,5 — 1 metri
  • Esposizione: Soleggiata , Parzialmente ombreggiata
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Appartenente alla famiglia delle Leguminose, la gallega o capraggine (Galega officinalis) è una pianta erbacea perenne, alta da 50 cm a 1 m, con un fusto erbaceo, eretto, glabro. Le foglie sono composte da 11-19 foglioline oblungo-lanceolate, con margine intero. I fiori, dal lilla al rosa e al bianco, sono posti in racemi all’ascella delle foglie superiori e compaiono tra maggio e luglio. Il frutto è un legume sinuoso e strozzato tra un seme e l‘altro, della lunghezza di 2-3 cm. È naturalizzata in tutta la penisola, ma manca nelle isole; si trova nei terreni freschi, sulle rive dei fossi, fiumi e canali, dal mare alla collina fino a 800 m.

Consigli di coltivazione

Non è una pianta reperibile in vivaio, né sotto forma di semente in bustina. Per coltivarla è necessario raccoglierne i caratteristici frutti in agosto, quando la buccia ha preso un colore beige e appare secca, ma non aperta. I semi si estraggono con delicatezza e si seminano subito a dimora o in vaso, oppure si conservano per la primavera successiva. Non teme il freddo, desidera un terreno fresco e profondo in un clima non troppo caldo soprattutto d’estate. Durante l’inverno la parte aerea scompare nelle regioni più fredde. Non serve la concimazione.

Da non dimenticare

La gallega manifesta un’azione favorevole sulla secrezione lattea, molto probabilmente per un miglioramento dello stato circolatorio della ghiandola mammaria e quindi del suo trofismo. Per questo motivo rientra nella formulazione di tisane atte a promuovere la secrezione lattea, impiegando le sommità fiorite e i semi.

Gallega: come e quando irrigare

La gallega è una pianta piuttosto rustica, che non ha particolari esigenze idriche. In piena terra va annaffiata se non piove a sufficienza durante la bella stagione, mentre in vaso, ovviamente, richiede irrigazioni più frequenti. È bene evitare periodi di siccità troppo lunghi per avere una buona fioritura.

Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua. 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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