Sono soprattutto le varietà ibride a grandi fiori dai colori scuri a prediligere le posizioni ombreggiate. Se il giardino è soleggiato, non dovete però rinunciare al meraviglioso spettacolo di una clematide in fiore; coprite piuttosto il terreno al piede con sassi o tegole oppure piantatevi erbacee perenni o arbusti nani. Quando trapiantate questa rampicante, interratene la base qualche centimetro sotto il livello del suolo; riempite la buca con terriccio miscelato a materiale organico, come il letame, e innaffiate assicurandovi che l’acqua raggiunga le radici più profonde. Non sono piante esigenti ma, soprattutto nei primi anni, amano concimazioni organiche e una buona disponibilità di azoto e potassio.
Anche se appaiono forti, rigogliose e fioritissime, le clematidi vanno regolarmente tenute d’occhio perché possono essere colpite da alcuni parassiti. I più comuni sono gli afidi che si combattono efficacemente con piretro naturale, mentre le lumache si tengono lontane con i lumachicidi comunemente in commercio.
Le varietà a grandi fiori sono le più soggette al “clematis wilt” (seccume delle clematidi) che colpisce più facilmente le piante giovani, spesso nel momento di maggior sviluppo. Questa malattia si manifesta con l’appassimento e il successivo rapido disseccamento di una parte o dell’intera pianta; purtroppo non esistono rimedi efficaci per cui occorre eliminare le parti colpite e prevenire il problema evitando ristagni d’acqua.
Anche l’oidio, la muffa bianca così frequente sulle rose, si evita allevando le piante in una zona del giardino con buona circolazione dell’aria e non molto umida. Se si manifestasse, trattate le piante con formulati a base di zolfo o con i normali antioidici.