Quelli che noi chiamiamo “frutti” del fico (botanicamente “siconi”), in realtà non sono altro che dei ricettacoli carnosi, contenenti fiori e frutticini veri e propri, detti “acheni”. I frutti possono avere varie forme, dalla sferica alla cucurbiforme, o varie piriformi più o meno compresse e allungate.
Nelle regioni temperate, soprattutto nella zona degli agrumi, dove il fico dà il massimo di sé, è un continuo raccogliere frutti, perché esistono varietà che ne maturano continuamente, una, due, tre volte l’anno. Sui rami di un anno, dalla fine dell’inverno, ingrossano i cosiddetti fioroni che andranno a maturare a inizio estate.
Intanto in primavera, nei rami in accrescimento, nascono i forniti, che in alcune varietà inizieranno la maturazione a metà estate e in altre alla fine. La maturazione dei frutti si protrae in genere scalarmente sino alla fine dell’estate, ma eccezionalmente, piante particolari, dette trifere, potranno prolungare la raccolta dei forniti, in ambiente favorevole, fino ad autunno inoltrato o addirittura a inizio inverno, andando a maturare anche i frutti che si trovano sulle punte dei nuovi rametti e per questo detti cimaruoli.
Le varietà che invece riescono a portare a maturazione una sola produzione (fioroni o forniti) sono denominate unifere, quelle che portano due produzioni bifere.