Erbe e spezie: differenze e significato

Caratteristiche e impiego di aromatiche, medicinali, officinali

Tutti sanno che esistono le erbe aromatiche, le erbe officinali, le piante medicinali, le spezie.... ma spesso non si sa poi nello specifico quali differenze ci siano tra le une e le altre, a cosa servono e come vengono riconosciute e classificate.
Ecco quindi alcune informazioni di base e alcune curiosità.

Una pianta officinale è un organismo vegetale che è riconosciuto e inserito in un elenco ufficiale, la farmacopea, diverso da nazione a nazione, che ne consente l’utilizzo dalle officine farmacologiche, a prescindere dal possesso di proprietà mediche (di ogni pianta è indicata la parte utilizzabile, ad esempio le radici per la liquerizia, i fiori per la camomilla). Così, un estratto di fragola può essere impiegato per aromatizzare uno sciroppo, quindi come ingrediente che non altera la funzionalità medicinale dello stesso, ma solo il gusto.

Una pianta medicinale invece ha proprietà intrinseche, ha un valore terapeutico: basti pensare ad esempio alle proprietà antibatteriche di alcune muffe per la realizzazione della penicillina.

Le erbe aromatiche sono state per secoli il modo per insaporire i cibi dei poveri, perché il sale era, diversamente da oggi, un prodotto assai caro e difficile da procurarsi. Il basilico, il prezzemolo, il rosmarino, l’erba cipollina, lo scalogno sono invece sempre stati facilmente reperibili nel nostro Paese e per questo molto utilizzati anche se con modalità e ricette diverse da regione a regione. Le erbe aromatiche possono essere considerate protagoniste di una sorta di competizione gastronomica con le spezie che già in epoca antica arrivavano dall’Oriente e dall’Africa e che in alcuni periodi storici sono state privilegiate sulle mense nobili (ancor oggi sono preferite nell’Europa centrale e settentrionale),

Le spezie si differenziano dalle erbe sia per la provenienza, sia per la lavorazione; si tratta quasi sempre di sostanze essiccate e polverizzate che derivano da semi, frutti e radici. Il loro uso non è solo connesso alla cucina, ma anche in medicina, in cosmesi e in occasione di riti religiosi. Lo stesso nome spezie deriva dal latino species, che significa merce speciale, non comune.

Lo speziale era nel medioevo una figura molto importante: apparteneva alla Corporazione dei medici e degli speziali per l’appunto, preparava con le spezie e con le erbe pozioni curative oltre a vendere anche le spezie per fini gastronomici o per la tintura di tessuti e la preparazione di colori per i pittori.

A livello nutrizionale sia le erbe aromatiche che le spezie insaporiscono gli alimenti senza aggiungere calorie e per questo sono adatte a ben conciliarsi con le esigenze della cucina moderna sempre alla ricerca di alimenti ipocalorici per il controllo del peso. 
 
Ci sono erbe o spezie con proprietà particolari: il pepe è un conservante naturale; aglio, menta e origano hanno virtà ntibatteriche e antibiotiche; i chiodi di garofano sono antiossidanti.


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