Bio-Habitat a Bologna

Il metodo biologico sarà applicato in dieci giardini cittadini

Sessantasette ettari di verde pubblico sparsi sul territorio del capoluogo felsineo diventano bio a vantaggio della salute pubblica e dell’ecosistema. E senza aggravi di costi per le casse dell’amministrazione rispetto a quanto già stanziato per la manutenzione del verde cittadino.

Il Comune di Bologna ha adottato Bio-Habitat per riqualificare il parco dei Giardini Margherita e altre zone di verde pubblico. Si tratta di un metodo per curare il verde cittadino fissando un equilibrio dinamico tra pianta, ecosistema urbano, abitanti e frequentatori delle aree, il tutto utilizzando tecniche di gestione a basso impatto ambientale.

Una soluzione che è diventata un progetto di "riconversione bio" rivolto a enti, ad amministrazioni pubbliche, a privati che intendono riqualificare parchi e giardini, viali alberati e campeggi, villaggi e agriturismo.


Dieci i giardini bolognesi scelti per l’avvio dell’applicazione del metodo Bio-Habitat, tra i quali spicca lo storico parco dei Giardini Margherita.

Il Comune ha affidato la cura del progetto all’ATI, aggiudicataria della gara per la gestione del Servizio di manutenzione del patrimonio comunale, quota verde pubblico, composta da Manutencoop Facility Management Spa, Cooperativa L’Operosa, Agri 2000 Soc. Coop., Cooperativa Avola (affidataria di CCC-Consorzio Cooperative Costruzioni).


Il metodo Bio-Habitat, già adottato in Emilia Romagna dai Comuni di Faenza e di Modena, si avvale di un disciplinare che riporta le norme da seguire secondo i principi e le tecniche con metodo biologico così come definiti dal Reg. CEE 2092/91 (ora 834/07).
Il protocollo di gestione del verde bio è certificato da CCPB.



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