Le strisce erbose posizionate nelle zone ripariali non solo ostacolano l’erosione del suolo, ma possono bloccare e degradare erbicidi largamente usati come l’atrazina che, essendo applicata direttamente al suolo, è una possibile causa di contaminazione delle acque superficiali.
La presenza di prati e altri vegetali nelle zone di transizione tra le aree coltivate e i corpi acquiferi aiuta a ridurre l’inquinamento di fiumi e laghi.
Diverse tipologie di specie sono state testate in una ricerca condotta dall’Usda, rispetto alla capacità di degradazione e mineralizzazione dell’atrazina. Tra le specie studiate, il gamagrass (Tripsacum dactyloides) ha mostrato la più alta capacità degradativa, cosi come le associazioni erbose dei frutteti e anche il panico (Panicum virgatum), specie quest’ultima di interesse per la produzione di biomassa.