Si chiama “Ciliegi in fiore” il progetto lanciato dalla giapponese Yumiko Nishimoto per far rinascere l’area intorno a Fukushima, devastata dallo tsunami nel marzo 2011. La donna abitava nella zona ed è tornata per ridare un futuro all’ambiente dopo il disastro. Il progetto prevede la piantagione di 20.000 ciliegi lungo 190 km di costa nell’arco dei prossimi 10 anni. Un gruppo di volontari ha già pianatatp i primi 2000.
In questa area, a nord di Fukushima, esisteva una foresta di 70.000 alberi, spazzata via dallo tsunami. Solo un albero è rimasto in piedi: il “Miracle Pine”, di quasi 250 anni, alto 27 metri, diventato simbolo di speranza per tutto il Giappone. Ora anche il pino è morto, in seguito ai grave cambiamenti ambientali che hanno reso salata l’acqua e la terra.
Il "Miracle Pine" è stato tagliato, trattato con conservanti, arricchito di rami in resina e ricostruito là dove viveva, sorretto da un’armatura in metallo, come un monumento al futuro. Ora grazie all’appello di Yumiko, ai suoi lati crescerà la foresta di ciliegi, albero caro alla cultura giapponse per i quali simboleggia la rinascita.