Lo rivela il report “Jobs in Green and Healthy Transport”, pubblicato da UNECE (United Nations Economic Commission for Euope) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): il passaggio dall’auto ai trasporti sostenibili (bicicletta, bus, ferrovia) non ha solo benefici ambientali e salutistici, ma anche occupazionali.
“Molti studi hanno dimostrato che gli investimenti in politiche di trasporto con benefici ambientali, portano ricadute positive sull’occupazione”, si legge nel report: in Spagna si è calcolato che il settore della mobilità sostenibile potrebbero creare fino a 565.000 nuove opportunità occupazionali; uno studio inglese associa a ferrovie, bus e biciclette 450.000 posti di lavoro; in Germania si è stimato che un aumento dei trasporti pubblici del 10% entro il 2030 farebbe crescere gli impieghi del 5,3%, mentre misure a favore di biciclette e pedoni li aumenterebbe del 4,2%.
I posti di lavoro potrebbero essere di molti tipi, connessi direttamente o indirettamente al comparto e indotti dalle nuove politiche: dal commesso in un negozio di articoli per biciclette all’impiegato della biglietteria per autobus, dal designer di trasporti a basse emissioni all’operatore nel settore del cicloturismo, dal mobility manager ai corrieri a due ruote ecc.
Le valutazione legate alla sola ciclabilità parlano chiaro: circa 76.600 nuovi posti di lavoro potrebbero essere creati se la capitale di ogni Paese europeo adottasse il modello di Copenhagen, dove il 26% degli spostamenti avviene in bicicletta.
Nuove politiche a favore dei trasporti pubblici e sostenibili, inoltre, renderebbero la vita in città più ecologica e salutare: basterebbe che le principali 56 città mettessero in atto le politiche di mobilità ciclabile per prevenire circa 10.000 decessi ogni anno.
Info: http://www.unece.org