Molte sono le ragioni per le quali impegnarsi in un progetto di riduzione dell'impatto ambientale negativo e delle cause del riscaldamento globale; tra queste c'è il fatto che alcuni autorevoli studi scientifici hanno portato in evidenza dati preoccupanti: il cambiamento climatico globale sembra favorire la diffusione di piante con polline fortemente allergenica, come l'Ambrosia, di cui basta una concentrazione minima di pollini per scatenare serie reazioni allergiche nei soggetti predisposti. L'ambrosia è una pianta altamente allergenica imparentata con l'artemisia. I suoi pollini possono scatenare già in piccole quantità forti reazioni allergiche, come l'asma. Il colpevole principale dell'aumento delle allergie è l’inquinamento atmosferico, che sta causando l’incremento generale delle malattie respiratorie. Sono due i fattori scatenanti, l’ozono e le polveri sottili. Il primo, complici le temperature più alte e il sole, peggiora i sintomi delle allergie colpendo le mucose di occhi, naso e gola; le seconde, prodotte dai carburanti, rendono i pollini ancora più pericolosi per chi è allergico, attaccando il sistema cardiovascolare e quello circolatorio. A ciò si aggiunge il fattore climatico che favorisce lo sviluppo di piante particolarmente temibili: un insieme di fattori che solo un impegno collettivo immediato può ostacolare.