Insetti alieni invasivi, la risposta è nell'ecogardening

Troppe specie aliene minacciano la flora italiana: una risposta efficace viene dal giardinaggio ecologico

Insetti alieni invasivi, la risposta è nell'ecogardening

L’invasione di specie aliene, ossia non originarie del territorio locale, ha conosciuto uno sviluppo preoccupante. Parassiti dannosi come la piralide del bosso, di origine cinese, la fastidiosa cimice cinese Halyomorpha halys e il Cacyreus marshallii, il bruco che danneggia i gerani, arrivato dal Sud Africa, sono solo due delle tante problematiche che affliggono l’Europa; fra queste ci sono anche la diffusione di alberi infestanti come l’ailanto e di succulente come il fico d’India, ma anche pesci (il siluro), uccelli (il parrocchetto dal collare), mammiferi (le nutrie) e molto altro ancora. Per contenere la diffusione di queste specie aliene viene in aiuto anche il giardinaggio sostenibile, per favorire la presenza della biodiversità del territorio.

Piante e animali esotici e invasivi possono causare l’estinzione delle specie autoctone. In Italia sono presenti più di 3000 specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui il 15% invasive. Negli ultimi 30 anni - evidenziano Ispra e Legambiente - il numero delle specie aliene nel nostro Paese è aumentato del 96%: un dato legato anche alla globalizzazione e più in generale alla scarsa cura del territorio in tutte le sue forme.

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