Di recente è stato presentato un progetto di ricerca, promosso, tra gli altri,
dall’Istituto di Scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr di Mola
(Ba), che permette di recuperare i residui di posidonia, alga che si deposita
copiosamente sulle spiagge del Sud Italia (divenendo un problema durante la
fermentazione, che coincide con la stagione balneare).
Questo materiale organico può esser recuperato come materiale organico
fertilizzante per le campagne o per le coltivazioni senza terreno
(“fuorisuolo”). In laboratorio già si coltivano con successo piante di
pomodoro, basilico e rucola su questo substrato. Il materiale potrebbe anche
essere usato come pacciamante per ostacolare la crescita delle erbe infestanti.
In tutti i casi, i residui di posidonia devono essere prima sottoposti a una
serie di passaggi: caratterizzazione chimico-fisica, riduzione del contenuto
salino, miglioramento delle proprietà intrinseche, compostaggio per 90 giorni.
Per informazioni: Ispa – Cnr, angelo.parente@ispa.cnr.it