In Svizzera la Commissione federale di etica per l’ingegneria genetica ha
stabilito che diritti e sentimenti attengono anche al mondo vegetale: le piante
hanno un’anima.
Filosofi, genetisti e teologi della Commissione non si sono limitati a
condannare genericamente le violenze gratuite sulle piante (piante strappate
distrattamente e buttate via subito dopo): hanno affermato che la manipolazione
dei geni (Ogm) e gli incroci mirati a realizzare, per esempio, uva o mandarini
senza semi, violano la dignità delle piante.
La sentenza è frutto di una legislazione particolarmente aperta, che da tempo
ha già riconosciuto che gli animali devono essere trattati come esseri dotati
di una loro sensibilità.