Brahea

Brahea armata

  • Famiglia: Arecaceae
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Alberi e arbusti
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: -10 | -5 °C
  • Altezza: 8 — 12 metri
  • Terriccio: Terriccio, Per piante mediterranee
  • Larghezza: 4 — 8 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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Si tratta di una palma rustica e sempreverde caratterizzata da crescita lenta (non supera i 15 m di altezza). Presenta un robusto fusto eretto (massimo 50 cm di diametro) e una chioma tondeggiante. Le fronde, grandi e rigide, verde bluastro pruinoso, sono portate da un lungo picciolo carnoso e rigido, con numerose spine acuminate. Quando diventano secche, rimangono a lungo sotto la chioma prima di staccarsi. In primavera compaiono lunghe infiorescenze arcuate, date da numerosi piccoli fiori bianchi.

Consigli di coltivazione

Resiste fino a –10 °C, a condizione che il terreno sia asciutto o perfettamente drenato. La pianta richiede un substrato leggero, non necessariamente fertile. Non ha bisogno di concimazione, né di potature o pulizia del tronco: le grandi foglie secche cadono spontaneamente, lasciando una cicatrice pulita sul fusto.

Da non dimenticare

Gli eccessi di acqua nel terreno possono favorire l’insorgenza di marciumi radicali, mentre le gelate molto prolungate possono provocare l’ingiallimento delle fronde più giovani. È anche suscettibile all'attacco del punteruolo rosso delle palme, un insetto insidioso che attacca ed uccide le palme nutrendosi proprio della parte da cui nascono i germogli delle nuove foglie: il tipico sintomo è vedere le foglie ancora verdi spezzate alla base, mangiate dall'interno. Essendo la lotta abbastanza complessa, è bene rivolgersi ad un disinfestatore esperto per capire la strategia più idonea, partendo dal fatto che in una zona particolarmente abitata da questo coleottero è sconsigliabile piantare una palma, visto che prima o poi verrà attaccata.

Brahea: come e quando irrigare

La Brahea proviene da zone dal clima estremamente secco: tollera infatti mesi di siccità, ma non il ristagno idrico. Le piante giovani, subito dopo l'impianto, necessitano di irrigazioni per i primi 2-3 anni, dopodiché si accontentano delle piogge. Meglio irrigare con una discreta quantità poche volte che poca acqua e spesso, così come è bene lasciare asciugare completamente il terreno tra una annaffiatura e l'altra.

Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o  doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua). 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).


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