Coriandolo

Coriandrum sativum

  • Famiglia: Apiaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante aromatiche
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: -20 | -15 °C
  • Altezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Terriccio: Terriccio, Universale, Bio per ortaggi, Bio per aromatiche
  • Larghezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Esposizione: Soleggiata , Parzialmente ombreggiata
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Il coriandolo (Coriandrum sativum) è una pianta erbacea annuale utilizzata in cucina, in pasticceria, in salumeria, nella preparazione di liquori e in profumeria (olio essenziale). Pianta conosciuta sin dai tempi antichi: ci sono evidenze storiche di coltivazione nella civiltà greca e, ancor più indietro, anche gli Egizi conoscevano ed utilizzavano questa erba aromatica. Presenta fusto eretto, liscio, ramificato superiormente, con foglie pennatosette dal forte odore caratteristico (non a tutti risulta gradevole), fiori bianchi o rosa e piccoli frutti chiamati comunemente anche semi. Proprio questi semi, secoli fa, venivano ricoperti di zucchero ed utilizzati per celebrare il carnevale, da cui deriva l'uso del termine "coriandoli".

Consigli di coltivazione

Il coriandolo cresce nelle regioni a clima temperato, in posizioni soleggiate, in tutti i tipi di terreno (ma preferibilmente in quelli sabbiosi), tenuti liberi da infestanti. Si semina direttamente a dimora in tarda primavera, in file distanti 40-50 cm, poi (al comparire della quarta foglia) si diradano le piantine per distanziarle, sulla fila, di circa 20 cm.

Da non dimenticare

La raccolta inizia nel mese di luglio, tagliando le ombrelle a mano a mano che i fiori maturano; si formano mazzi, si fanno essiccare in locali asciutti e ben ventilati, poi si battono per far fuoriuscire i frutti (che possono essere conservati in vasi di vetro). In alternativa, è possibile essiccare anche i soli semi. Oltre che per insaporire, il coriandolo viene impiegato anche per le proprietà terapeutiche, antispasmodiche, aperitive, digestive, carminative e stimolanti.

Coriandolo: come e quando irrigare

Se coltivata in piena terra sarà sufficiente irrigare una o due volte alla settimana, a seconda del terreno e della temperatura, mentre in inverno saranno sufficienti le piogge. In vaso il terriccio si asciuga più facilmente, quindi occorre irrigare anche tutti i giorni se il vaso è piccolo ed esposto al sole, mentre in inverno, se riparata all'interno, basterà irrigare ogni tre settimane circa.

Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua. 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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