Nashi

Pyrus pyrifolia

  • Famiglia: Rosaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante da frutto
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: -20 | -15 °C
  • Altezza: 4 — 8 metri
  • Terriccio:  
  • Larghezza: 4 — 8 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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Il nashi (Pyrus pyrifolia) è una pianta che viene dal Giappone, con foglie più grandi di quelle del pero europeo e rami più lunghi. I frutti sono di forma rotonda, schiacciata o più allungata a seconda delle varietà, di taglia piccola, media o medio-grossa, con buccia chiara e liscia color giallo-verdognolo e lenticelle più chiare (più delicata alla manipolazione), oppure marrone rugginosa, ugualmente con lenticelle più chiare. La polpa è croccante, molto succosa e, anzi, più o meno acquosa, poco acida e variamente profumata. Le diverse varietà maturano tra la fine di luglio e la metà di settembre, o addirittura in ottobre. I frutti di alcune varietà si conservano per sei mesi se mantenuti a 0 °C.

Consigli di coltivazione

Si alleva a palmetta, a vaso (distanza 5 x 5 m) o a fusetto, ma sopporta benissimo anche l’ipsilon, impianto con palatura a croce in alto, alle cui estremità si legano i rami lunghi, che prendono così molta più luce; tutte le estremità nel filare vanno legate con fili di ferro, alle quali si àncorano le ulteriori ramificazioni. In questo caso le distanze fra le piante sono di 4 x 5 m. Il nashi fruttifica di solito sui rami giovani di un anno, a differenza del pero che non ha questa caratteristica, ma anche sui rami di due anni e oltre. La potatura è relativa all’eliminazione dei rami che hanno fruttificato e all’accorciamento di quelli che si sono allungati troppo, in modo da mantenere una certa forma alla pianta. Occorre però anche il diradamento dei frutticini per ottenere frutti più grossi.

Da non dimenticare

Può essere attaccato da carpocapsa, cecidomia, psilla, afidi e acari tra i parassiti; mentre, per quanto riguarda le crittogame, viene colpito dagli agenti della ticchiolatura e della botrite. Ultimamente è stato segnalato anche l’attacco da parte del colpo di fuoco batterico. Poiché sembra che queste piante non sopportino buona parte dei prodotti più comuni per la difesa dalle malattie (oli minerali, sali di calcio ecc.), si possono trattare preventivamente con la poltiglia bordolese.

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