Il gelsomino giallo sfida l'inverno

I suoi fiori gialli si aprono già a gennaio, con o senza il primo raggio di sole: una vera sfida al gelo.

Il gelsomino giallo sfida l'inverno

Non c'è colore che più del giallo riesca ad illuminare un terrazzo o un giardino spoglio. E Madre Natura ha come sempre provveduto al meglio, vestendo con il colore del sole le prime fioriture dell'anno del Jasminum nudiflorum, che sfoggiano un bellissimo giallo, vivido e brillante. Il gelsomino invernale è un arbusto a portamento strisciante o ricadente, dai fiori dorati e del tutto privi di profumo, molto rustico e adatto per formare splendide bordure fiorite da gennaio a febbraio, anche dicembre al Sud. 


Il nome botanico del gelsomino invernale, Jasminum nudiflorum, rende esplicita una delle principali caratteristiche della pianta: la fioritura, infatti, avviene sui rami sottili e flessuosi della pianta ancora nuda, priva di foglie, a fine inverno. Ed ecco spiegato anche il nome comune della pianta, gelsomino di San Giuseppe, in riferimento al giorno di commemorazione del santo, il 19 marzo, che  in realtà spesso non coincide con la sua fioritura che avviene prima e si conclude entro febbraio, lasciando solo qualche fiore a salutare San Giuseppe mentre i rami cominciano a riempirsi di piccole foglioline.

Di facile coltivazione, il gelsomino invernale non ha particolari esigenze di terreno, che deve solo essere profondo per ospitare le sue vigorose radici.  Per la potatura bisogna ricordare che i fiori si aprono sui rami dell’anno precedente e pertanto la potatura si esegue dopo la fioritura, da marzo ad aprile, tagliando alla base alcuni dei rami più vecchi che si riconoscono dal colore grigiastro o brunastro, oppure solo accorciandoli al di sopra di una nuova ramificazione vigorosa, nel caso in cui la pianta sia giovane o non abbia raggiunto le dimensioni volute. Una potatura a fine fioritura aiuta a mantenere il gelsomino più compatto, ed a rimuovere i rami eventualmente rovinatisi durante la stagione fredda.

In estate è bene evitare di lasciare la pianta esposta a una prolungata siccità, che provoca il denudamento dei rami più esposti a sole e al vento.  Ogni anno a fine ottobre fornite nutrimento organico (va bene lo stallatico in pellet) ripetendo l'operazione anche ad aprile sulle piante più giovani che hanno bisogno di maggiore energia.

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