Giugno è il mese dei gigli, in particolare del giglio di S. Antonio (Lilium candidum), dai grandi fiori bianchi e dal profumo intenso, ma anche di L. regale, L. longiflorum, L. martagon. Tutti i gigli si prestano a essere recisi perché si mantengono a lungo. I fiori vanno raccolti al mattino presto e alla sera. Lo stelo va reciso a circa un terzo dell’altezza. E’ consigliabile raccogliere i fiori solo ad anni alterni per non indebolire troppo la pianta e il bulbo. Il fiore reciso si immerge in acqua e i gambi si accorciano di qualche centimetro, tenendoli sotto il livello del liquido per evitare che l’aria penetri nei canali dello stelo. E’ necessario rinnovare l’acqua del vaso tutti i giorni e mantenere i fiori in un luogo luminoso, ma non alla luce diretta del sole.
Consigli di coltivazione
I gigli si mettono a dimora in marzo-aprile, in posizione soleggiata e in terreno fertile e fresco, già ben concimata. I bulbi si piantano qualche centimetro sotto la superficie, a circa 10cm di distanza l'uno dall'altro, anche 15 se le piante appartengono ad una specie di grandi dimensioni. In luglio è bene somministrare un concime a lenta cessione.
Da non dimenticare
Se il clima è rigido, in settembre è bene estrarre i bulbi dal terreno, ripulirli e conservarli in luogo fresco e ventilato.
Giglio: come e quando irrigare
I gigli richiedono annaffiature moderate, per non lasciare le radici immerse in acqua, ma regolari così che la pianta abbia sempre a disposizione una buona umidità radicale. Una volta terminato il periodo vegetativo, le irrigazioni si interrompono.
Soffre molto il ristagno idrico, come tutte le piante che nascono da bulbi, rizomi o tuberi.
Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.