Fritillaria

Fritillaria imperialis e altre specie

  • Famiglia: Liliaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante bulbose
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: -20 | -15 °C
  • Altezza: 1 — 1,5 metri
  • Terriccio: Terriccio, Universale
  • Larghezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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A metà primavera la fritillaria imperiale domina le bordure con i suoi steli alti, coronati da vistose corolle a campana, arancione o giallo vivo. Oltre a questa specie, ne esistono altre di piccola dimensione, più timide e precoci, preziose annunciatrici del ritorno della primavera.

Consigli di coltivazione

La fritillaria imperiale (Fritillaria imperialis) è una pianta piuttosto vistosa che merita una collocazione in primo piano. Cresce bene anche in vaso, come tutte le bulbose primaverili ha bisogno di terra leggera e sciolta che contenga una percentuale di sabbia. I bulbi si mettono a dimora in autunno e si possono lasciare in terra, ma se possibile è meglio estrarli a fine maggio per ripiantarli nell’ottobre successivo. Le fritillarie precoci come F. meleagris, spontanea sulle montagne italiane, dalle graziose corolle maculate in violetto, si inselvatichisce ai piedi di alberi, siepi e arbusti, e si moltiplica da sola fiorendo per anni, se il terreno non si inaridisce troppo in estate e non è troppo fradicio di umidità in inverno. Le fritillarie fioriscono meglio se ‘sentono’ l’inverno, vivendo un periodo freddo: con il crescere della temperatura e delle ore di luce nascono il fogliame e gli steli con i boccioli.

Da non dimenticare

Meno nota ma spettacolare, Fritillaria persica forma uno stelo alto con una pannocchia di fiorellini a campanella, viola cupo. Le fritillarie rilasciano nel suolo un odore non gradito alle talpe e sono quindi consigliabili ai bordi di orti e prati frequentati da questi animaletti che con l’escavazione di tunnel e il rosicchiamento degli ortaggi possono creare problemi.


Fritillaria: come e quando irrigare

Le fritillarie nascono al termine dell'inverno, quando le giornate diventano via via più miti: è proprio questo il momento in cui bisogna irrigare, se non piove a sufficienza, per supportare la fioritura. L'acqua dovrà essere fornita moderatamente e regolarmente ogni volta che il terreno si asciuga, per tutto il periodo vegetativo, sospendendo le annaffiature solo all'arrivo dell'estate, quando le piante entrano in riposo vegetativo. La quantità di acqua fornita non dovrà mai essere eccessiva.

Soffre molto il ristagno idrico, come tutte le piante che nascono da bulbi, rizomi o tuberi.

Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o  doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua). 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con  gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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