Ornitogalo

Ornithogalum

  • Famiglia: Asparagaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante bulbose
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: -10 | -5 °C
  • Altezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Terriccio: Terriccio, Universale
  • Larghezza: < 0,1 metri
  • Esposizione: Soleggiata , Parzialmente ombreggiata
Condividi:

Il genere Ornithogalum, chiamato comunemente ornitogallo o ornitogalo, comprende diverse specie di bulbose perenni, diffuse allo stato spontaneo anche in Italia, che normalmente vengono coltivate nelle bordure, nei giardini rocciosi e nei prati. Tra le specie rustiche della flora italiana, si ricordano Ornithogalum nutans (ossia, “ondeggiante”), dal portamento elegante, con fiori stellati bianco-verdi, campanulati, riuniti in racemi, che compaiono da marzo a maggio, e O. umbellatum, dai fiori bianchi rivolti verso l’alto, che sbocciano da aprile a giugno. Interessante per i fiori estivi bianchi, crema o gialli, campanulati, di lunga durata anche una volta recisi, e per le foglie carnose è O. thyrsoides, specie piuttosto delicata, da riparare in inverno.

Consigli di coltivazione

L’ornitogalo cresce in tutti i terreni da giardino ben drenati. Si pianta a gruppi in autunno, quando la terra è ancora tiepida e non troppo umida. Le specie rustiche possono essere lasciate indisturbate nel terreno (anche per più anni), mentre quelle meno rustiche se piantate in ottobre possono essere lasciate a dimora durante l’inverno nelle zone a clima mite, mentre dove l'inverno è più freddo conviene togliere i bulbi in autunno e ripiantarli in primavera. Le infiorescenze sfiorite vanno sempre asportate.

Da non dimenticare

Per favorire lo sviluppo dei bulbi lasciati nel terreno, dopo 1-2 anni occorre fornire concime in primavera o in autunno. Una specie adatta per le zone a clima mite e per la coltivazione in vaso è Ornithogalum arabicum, con fiori bianchi, profumati, dal pistillo nero, che sbocciano in maggio-giugno.
 

Ornitogalo: come e quando irrigare

L'ornitogalo va innaffiato bene ogni volta che il terreno è asciutto, così da mantenere sempre una buona umidità nel terreno e non affogare le radici. In seguito vanno ridotte fino alla fine della fioritura e sospese completamente durante il riposo vegetativo.

Soffre molto il ristagno idrico, come tutte le piante che nascono da bulbi, rizomi o tuberi.

Per irrigare la pianta in giardini e terrazzi dotati di rubinetto o presa d'acqua si può impiegare il tubo da irrigazione, dotandolo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o  doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua). 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Nelle aiuole in giardino si può utilizzare un sistema con  gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

In terrazzo si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi. Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

Scopri altre Piante bulbose