Glossario

Le parole e i significati da conoscere

Falsa semina
preparazione del terreno due settimane prima della semina, in modo che la lavorazione interrompa la dormienza dei semi situati in superficie, provocando la nascita delle piantine infestanti. Dopo 15 giorni si procede con l’estirpazione o il pirodiserbo, e si riprepara il letto per la vera semina. Avendo germinato quasi tutti i semi superficiali, per circa 20 giorni difficilmente ne germinano altri, permettendo alla specie coltivata di svilupparsi e di occupare gli spazi liberi.
Falso frutto
frutto la cui struttura non proviene dallo sviluppo dei tessuti dell’ovario, bensì da altre componenti il fiore (in genere dal ricettacolo). Tipici falsi frutti sono la mela e la pera (dove il vero frutto, derivante dall’ovario, è il cosiddetto “torsolo”) e la fragola (i cui veri frutti sono i semini incastonati sulla polpa rossa, derivante però da tessuti accessori).
Fanerofite e nanofanerofite
alberi o arbusti che portano le gemme al di sopra di 50 cm da terra, protette solo da perule; sono poco resistenti e tipiche della zona tropicale e subtropicale.
Farina di sangue (o sangue secco)
concime organico costituito dal sangue animale sterilizzato ed essiccato (prodotto di scarto della macellazione).
Fascia pedoclimatica
fascia altitudinale o latitudinale nella quale sono presenti determinate condizioni di terreno (dal greco pedos) e di clima. A ogni fascia pedoclimatica corrisponde una precisa fascia vegetazionale.
Fascia vegetazionale
fascia altitudinale o latitudinale nella quale è presente una determinata vegetazione, cioè determinati tipi di associazioni vegetali. La vegetazione è dovuta alle condizioni pedoclimatiche della fascia in cui quelle piante sono collocate.
Fase fenologica
momento del ciclo biologico della pianta. Nella fase fenologica di fioritura, si distingue la fase di bocciolo, quella di antesi, cioè di apertura del fiore, e quella di senescenza, cioè di appassimento.
Fattori geomorfologici
fattori che riguardano la geologia e la morfologia di un territorio. La geologia di un'area consiste nel tipo di roccia situato in profondità sotto il terreno superficiale. La morfologia di un'area è data dall'insieme di rilievi, rocce affioranti, dossi, valli, fiumi, laghi ecc. che si trovano in un dato territorio.
Fattori pedologici
inerenti lo strato più superficiale del terreno, e comprendenti la tessitura, il pH, il tenore in calcare, la capacità naturale di drenaggio, ecc.
Feltro
ammasso di residui vegetali conglobati fra loro, derivante dallo sfalcio non rimosso e da altri rimasugli di steli e foglie. Si forma sulla superficie del terreno che ospita il tappeto erboso, proprio alla base degli steli e delle foglie prative, che tendono a venire soffocati nel loro fabbisogno d’aria. Anche il terreno ne risente, perché il feltro “impermeabilizza” nei confronti dell’acqua e degli scambi con l’atmosfera.
Feromóni
particolari sostanze molto volatili, di origine organica, prodotte in natura da ghiandole specifiche degli insetti femmine in particolare (ma in molte specie anche dai maschi), che attirano a distanza, portate da correnti d’aria, gli insetti maschi. Tali sostanze possono essere sintetizzate chimicamente perché si conosce la composizione degli odori sessuali di alcuni insetti dannosi. Sono sostanze che non danneggiano l’ambiente, e si utilizzano entro le apposite trappole.
Filatura
allungamento degli steli nella zona dell’internodo, determinato dalla ricerca della luce necessaria ma insufficiente.
Fiorone
frutto del fico bifero, che matura per primo, verso giugno.
Fitodepurazione
tecnica che utilizza alcune specie vegetali per depurare le acque di scarico (acque reflue) industriale o abitativo. Oltre a certe alghe, si utilizzano specie acquatiche quali l’alisma (Alisma plantago) e la lisimachia (Lysimachia vulgaris), e specie palustri (di luoghi umidi), come la cannuccia (Phragmites australis), la tifa (Typha latifolia), l’iris d’acqua (Iris pseudachorus), la menta (Mentha aquatica). Queste piante assorbono l’acqua inquinata e trattengono al proprio interno (o annullano) le sostanze nocive all’ambiente.
Fitofarmaci
sostanze attive e miscele destinate a proteggere i vegetali dagli organismi nocivi, conservarli, eliminare piante indesiderate, favorire o regolare i processi vitali. Spesso viene usato impropriamente come sinonimo il termine “pesticida”, dalla trasposizione del termine anglosassone pesticide (pest = insetto, avversità) che andrebbe tradotto con “insetticida” o “antiparassitario”. Si possono identificare degli interventi standard o "di base" che vanno eseguiti nella generalità dei casi per prevenire le avversità più gravi e frequenti.
Fitosociologia
scienza che studia come le diverse specie si associano fra di loro in natura, ricavandone indicazioni sul tipo di ambiente che le ospita, sulle vicissitudini che l'ambiente stesso ha avuto, e sull'evoluzione futura della vegetazione e quindi dell'ambiente.
Flora locale
ogni zona d’Italia ha una sua composizione floristica tipica, che è stata studiata e descritta da uno specifico manuale, generalmente di tipo divulgativo ma compilato con rigore scientifico. Al di là delle classiche “Flora mediterranea”, “Flora appenninica” e “Flora alpina”, troviamo Flore emiliano romagnole, trentine e altoatesine, sarde, pugliesi, e tante altre ancora, di norma corredate di un’ampia documentazione fotografica che agevola indubbiamente l’identificazione dei nostri campioni. Il medesimo discorso vale anche per molti Paesi esteri, fermo restando però che la reperibilità di questi testi in Italia non è sempre agevole (se importati, sono spesso in inglese o altra lingua straniera).
Flora microbica
un buon terreno sano è sempre dotato di una robusta flora microbica, cioè di numerosi microrganismi (batteri, funghi e animaletti vari) che hanno il compito di aiutarlo a “funzionare bene”. Per incentivarne la presenza, oltre a somministrare un adeguato apporto di sostanza organica, dobbiamo accertarci che il pH tenda alla neutralità o all’alcalinità, e far sì che l’arieggiamento sia sufficiente, vuoi attraverso una buona percentuale di scheletro (pietrisco, ciottoli e ghiaia), vuoi mediante interventi cadenzati di carotatura e verticuttatura.
Foglie cotiledonari
le prime foglie che qualunque seme produce nel momento in cui germina vengono prodotte dai cotiledoni, vale a dire dall’apposito tessuto di riserva presente nel seme. Sono foglie che hanno il compito di produrre per il germinello la primissima fornitura di energia (mediante la fotosintesi clorofilliana), utile perché le riserve del seme si esauriscono proprio con la germinazione. Sono foglie “d’emergenza”, a crescita rapidissima, che altrettanto rapidamente esauriscono il loro compito: non appena la quantità d’energia prodotta è sufficiente a far emettere alla piantina le prime due foglie vere, le foglie cotiledonari ingialliscono, si seccano e cadono.
Foglie imparipennate
foglie composte, cioè date da un lungo picciolo (asse centrale) sul quale sono inseriti i piccioli delle singole foglioline, opposte l’una all’altra. Caratteristica della foglia imparipennata è la presenza di una fogliolina apicale che rende dispari il numero complessivo delle foglioline portate dalla foglia composta.
Foglie lobate
foglie la cui lamina è suddivisa da un terzo fino a metà in lobi (in numero variabile: 3-5-7 ecc.) mediante incisioni che partono dal margine.
Follicoli
frutti secchi, cioè con pareti sottili e rigide, che si aprono spontaneamente a maturità, lungo una linea a mo' di cerniera, liberando molti semi.
Forma a
portamento che si ottiene attraverso un particolare tipo di potatura praticata fin dal secondo anno d’età della pianta. 
Forme biologiche
sono l’insieme degli adattamenti messi in atto dalle diverse specie per superare la stagione climaticamente avversa (generalmente quella fredda, ma talora quella calda, a causa della siccità). Secondo il botanico Raunki×”r (1934) si distinguono cinque forme biologiche: camefite, emicriptofite, fanerofite e nanofanerofite, geofite/elofite o idrofite, terofite.
Formula chimica della fotosintesi
6CO2 + 6H2O = C6H12O6 + 6O2 + 648 Kcal.
Fotosintesi clorofilliana
processo, tipico delle piante verdi, di formazione di nutrienti complessi (zuccheri), a partire da elementi semplici (acqua, minerali, sole, anidride carbonica). Attraverso la fotosintesi la pianta ricava il nutrimento necessario alla sopravvivenza.
Fotosintesi clorofilliana
la funzione che permette a tutte le piante verdi di produrre energia, sotto forma di zuccheri complessi, a partire da acqua, minerali, anidride carbonica, clorofilla e luce solare. Quest'ultima, in inverno, è sovente troppo scarsa per dare l'avvio al processo, mentre la temperatura troppo rigida ostacola l'assorbimento dell'anidride carbonica. L'acqua nel suolo invece si può congelare, trattenendo i minerali disciolti in essa, e non può pertanto venire risucchiata dalle radici.
Franco
portinnesto ottenuto da un seme della stessa specie che vi è innestata sopra. Quando si dice melo innestato su franco, significa che quel melo è innestato su una pianta proveniente a sua volta da un seme di melo.
Franco
detto di Portinnesto (vedi) o di Terreno (vedi).
Fumaggine
con questo termine si intende lo sviluppo di incrostazioni scure e fuligginose sulla superficie degli organi aerei, soprattutto foglie e germogli. Ciò è determinato da microrganismi fungini, che si sviluppano a spese della melata (sostanza zuccherina) che ricopre le parti di pianta infestate da afidi. La presenza di fumaggine, quindi, è un'ulteriore spiacevole conseguenza della presenza dei pidocchi. Per allontanare la fumaggine si consigliano abbondanti lavaggi della vegetazione.
Funghi saprofiti
specie utili all'ecosistema perché si nutrono di sostanza organica morta decomponendola negli elementi originari e permettendo il ricircolo della materia, indispensabile per le piante superiori.