Glossario

Le parole e i significati da conoscere

Pacciamatura
il terreno attorno al seme viene coperto con materiali di varia natura (cartone, film di plastica nera, paglia, foglie secche, residuo di sfalcio dell’erba, corteccia tritata, gusci di frutta secca ecc.) per impedire la nascita delle malerbe. I materiali di natura organica si decompongono lentamente, restituendo sostanza organica al suolo.
Pack
confezione per piante arbustive o arboree tolte dal terreno, che ne consente la sopravvivenza (in fase di riposo) per un paio di mesi, e di più se conservate in cella frigorifera. È costituita da un involucro in materiale plastico accoppiato con un foglio d’alluminio, riempito con torba, truciolame, vermiculite o altro materiale semi-inerte a proteggere le radici nude, impedendone così la disidratazione.
Pagina
faccia della foglia. La pagina superiore è quella rivolta verso la luce ed è spesso liscia e lucida; quella inferiore è perforata dai microscopici stomi, infinitesimali aperture per gli scambi con l’ambiente, e presenta di solito il rilievo dei vasi contenenti la linfa; può anche essere pelosa.
Palmetta
fusto verticale dal quale partono rami orizzontali o obliqui; necessita di un sostegno sotto forma di palatura a spalliera o a controspalliera, di muro o di recinzione.
Panello
residuo della lavorazione di frutti e semi oleosi (per esempio, ricino), riutilizzabile come concime organico.
Pannocchia (o Racemo)
infiorescenza composta da altre infiorescenze, esattamente da grappoli (o racemi), a loro volta costituiti da un asse principale sul quale si dispongono alternativamente i fiori muniti di peduncolo (gambo).
Pappo
ciuffo di peli eterei che circonda il seme componendo così un frutto "alato". Ha il compito di lasciarsi trasportare dal vento, per diffondere lontano il seme.
Parassita (fungo)
un fungo (o altro organismo, come batterio o virus) che si nutre a spese di vegetali (o animali) vivi, eventualmente portandoli anche a morte.
Parassita (pianta)
una pianta parassita in senso stretto infila i propri austori direttamente nel floema (vasi del libro) per prelevare dalla pianta parassitata la linfa elaborata, cioè i carboidrati prodotti dall’ospite mediante la fotosintesi clorofilliana a partire da acqua e sali minerali. Il parassita è facilmente riconoscibile perché, pur avendo sembianze vegetali, presenta un colorito giallognolo o bianchiccio, essendo privo di clorofilla (la sostanza che partecipa all’operazione di fotosintesi).
Partenocarpía:
sistema di diffusione asessuata (propagazione vegetativa), cioè senza bisogno di impollinazione, che garantisce il mantenimento della specie ma non la mescolanza genetica, poiché le caratteristiche provengono solo dalla pianta madre. In caso di condizioni ambientali improvvisamente avverse, tutte le piante scompariranno, perché tutte uguali tra loro.
Patעgeno
che genera malattia, oppure (come sostantivo) organismo animale (per esempio un insetto) o vegetale (per esempio un fungo) che provoca malattia.
Pellicino e cornunghia
sono concimi naturali derivati dalla macellazione bovina. Il pellicino è costituito dai residui di lavorazione delle pelli, mentre la cornunghia è data dai residui delle corna e degli zoccoli. Entrambi hanno un buon contenuto in azoto, che viene ceduto assai lentamente al terreno.
Pericarpo
eventuale involucro esterno del frutto. Se presente, è disposto ad avvolgere l’epicarpo e di solito è costituito da tessuti robusti e consistenti.
Perigonio
corolla formata, anziché da sepali esterni verdi e petali interni colorati (come avviene nelle Dicotiledoni), da un’unica “fila” di elementi, i tepali di tinte vistose. È la corolla tipica delle Monocotiledoni.
Perule
foglie modificate da un ispessimento di lignina, che le rende rigide e robuste, aventi il compito di proteggere dai rigori e dalle intemperie invernali le sottostanti gemme fogliari. La presenza di eventuali cere le rende impermeabili alla pioggia, mentre una fitta peluria contribuisce a isolare il delicato contenuto (il germoglio) dai rigori esterni.
Petali
vedi Corolla.
pH
grado di acidità (pH <6), alcalinità (pH >7) o neutralità (pH= 6-7) di una sostanza (liquido, terreno, ecc.). ָ determinato dalla presenza nel suolo, spesso in forma libera (cioè assorbibile dalle radici), di ioni ferro, alluminio o manganese (acidità) e di ioni calcio, magnesio o potassio (basicità). Nel suolo è la sua reazione chimica, che può variare dalla massima acidità (pH= 0) all’estrema basicità o alcalinità (pH= 14); dipende dall’origine geologica del terreno e la sua modifica avviene solo insistendo con correttori per tempi lunghi.
Pianta “in succhio”
momento in cui esiste un’attiva circolazione della linfa all’interno della pianta. Si accerta scostando leggermente la “corteccia”se l’operazione risulta facile, significa che i tessuti sono morbidi e cedevoli perché ricchi di linfa; in caso contrario appariranno coriacei e tenacemente attaccati alla zona sottostante (la pianta non è in succhio) e pertanto gli innesti non sono fattibili e, compiendoli ugualmente, non riescono perché si seccano.
Pianta infestante
qualunque pianta non sia gradita laddove è cresciuta. Detta anche malerba, va estirpata appena spunta, perché le sue radici entrano in competizione con quelle delle piante coltivate per l’assorbimento dell’acqua e dei minerali.
Pianta simbionte
pianta con la quale si crea la simbiosi, per esempio nel caso delle micorrize.
Piantata
tipica sistemazione dei terreni di pianura soprattutto in Emilia Romagna, che consisteva nel lasciare, sui lati lunghi dei campi coltivati, una fascia di rispetto di 4-6 m, completamente autonoma dal punto di vista colturale. Questa fascia, che serviva a dividere un terreno dall'altro, ospitava una piantagione di alberi (aceri, pioppi, olmi, gelsi) in filare su cui far appoggiare le piante di vite ("vite maritata").
Piante dioiche
specie a sessi separati. Tutti i fiori maschili sono portati da un'unica pianta (pianta maschile), e viceversa per il sesso femminile.
Piantine micorrizzate
alberi o arbusti nelle cui radici si è instaurato uno stretto legame con il micelio (cioè le "radici") del fungo. L'inoculo si pratica in laboratorio, oppure avviene spontaneamente in natura laddove esistano altre piante tartufigene. Il micelio può avvolgere esternamente le radici (formando un manicotto evidente al microscopio, ectomicorriza) o penetrare al loro interno. La micorriza serve alla sopravvivenza del fungo, altrimenti incapace di nutrirsi, e migliora la qualità della vita dell'albero.
Pirodiserbo
bruciatura delle piante infestanti mediante apposita attrezzatura.
Pistillo
vedi Ermafrodita.
Plantula
piantina appena nata da seme, circa fino allo stadio di due foglie vere.
Poco sensibile
mediamente resistente alla presenza del patogeno.
Polifita
tipico di tappeto erboso, costituito da più specie vegetali.
Pollína
concime organico costituito dallo sterco (sterilizzato ed essiccato) del pollame. È ricchissimo di azoto prontamente disponibile (non bisogna esagerare con la somministrazione).
Pollone
germoglio proveniente dalle radici di alcune specie (tiglio, querce, ciliegio, susino ecc.), e sviluppato anche ad alcuni metri dalla pianta d’origine. Per utilizzarlo per nuove piante, si scava e si taglia la radice a 10 cm circa da una parte e dall’altra, e si pianta. Se lasciato indisturbato si lignifica progressivamente a formare una sorta di cespuglio arboreo.
Portinnesto (o soggetto)
gli alberi da frutto (ma anche alcune piante ornamentali) necessitano di un portinnesto, che permette la moltiplicazione, tramite l’innesto, di varietà altrimenti non propagabili. La scelta del portinnesto è fondamentale, perché determina le dimensioni e la resistenza della pianta di per sé (quindi può migliorarne le caratteristiche), mentre l’innesto (o marza) governa la tipologia del frutto.
Portinnesto franco, selvatico
il franco è un portinnesto proveniente dal seme prodotto da una pianta appartenente alla stessa specie o varietà innestata, e porta a piante di maggiori dimensioni che entrano più tardi in produzione. Il selvatico è un portinnesto nato spontaneamente o in vivaio, provenendo dal seme di una pianta selvatica, e garantisce una maggior purezza genetica, una più elevata uniformità di prodotto, e una notevole robustezza.
Pressione osmotica
quando la pressione radicale è minore di quella dell’acqua contenuta nel suolo, le radici sono in grado di assorbire l’acqua stessa e i sali minerali in essa disciolti.
Processo di umificazione
insieme dei processi di trasformazione della sostanza organica fresca in humus (sostanza inorganica di facile assimilazione), a opera dei microrganismi del terreno.
Prodotti chitino-inibitori
sostanze che bloccano la formazione della chitina, la sostanza che costituisce lo scheletro esterno (una sorta di guscio rigido) degli insetti. L’involucro di chitina viene periodicamente cambiato dagli insetti man mano che si accrescono, producendone uno nuovo di dimensioni maggiori. Se la produzione della chitina viene interrotta, l’insetto non riuscirà a produrre il nuovo involucro e, trovandosi privo di protezione e sostegno, morirà.
Prodotto chimico di sintesi
prodotto basato su uno o più principi attivi chimici sintetizzati in laboratorio. È il caso dei concimi inorganici o dei fitofarmaci.
Produzione integrata
metodo di produzione agricola in cui si limita al minimo, e solo ai casi conclamati, l’impiego di prodotti chimici di sintesi, adottando nei restanti casi prodotti organici o minerali e misure preventive.
Propàggine
metodo di propagazione analogo a quello della margotta perché la pianta figlia rimane attaccata alla pianta madre finché non ha ben radicato. Si effettua inclinando verso terra un ramo flessibile, interrandolo in una tagliola che si ricopre bene di terra, tenendolo ben fermo con un rametto piegato a V o una forcella. Quando ha radicato (e si vede scostando un poco il terriccio con garbo), si taglia 5-10 cm prima, si pianta in terra morbida e si ferma legandolo a un tutore.
Propagazione vegetativa
un sistema di diffusione asessuata (per esempio, la partenocarpia del caco) che garantisce il mantenimento della specie ma non la mescolanza genetica, poiché le caratteristiche provengono solo dalla pianta madre. In caso di condizioni ambientali improvvisamente avverse, tutte le piante scompariranno, perché tutte uguali tra loro.
Propoli
resina ricavata da gemme di pioppi, betulle, salici, ippocastano, pini, abeti, querce, olmi, impastata con saliva e utilizzata dalle api come isolante per sigillare crepe e come disinfettante per imbalsamare insetti imprigionati nell'alveare. Contiene anche flavonoidi, oli essenziali, terpeni, acidi aromatici, cera. È antibiotica, antivirale, antinfiammatoria, anestetizzante, cicatrizzante, disinfettante, fungicida, immunostimolante, antiossidante. La propoli viene impiegata anche nel biogiardinaggio per difendere le piante da attacchi fungini (oidio, fumaggine, ticchiolatura, ruggine) e da insetti (afidi e cocciniglie).
Pruina
patina formata da una polvere biancastra appoggiata sulla superficie della buccia, avente il compito di proteggere dagli agenti atmosferici e dai raggi solari il frutto.