Glossario

Le parole e i significati da conoscere

Maceri
raccolte d'acqua stagnante che servivano a macerare la fibra grezza della canapa per sfilarne più agevolmente la fibra richiesta per la tessitura. La canapa, mietuta a luglio, soggiornava sino a fine agosto nei maceri, premuta con lastroni di pietra. I maceri, più o meno estesi, erano situati in genere vicino alla casa contadina e, quando non erano occupati dalla canapa, servivano come "piscina", lavatoio per i panni e bacino d'irrigazione. Diffusi principalmente nella Val Padana orientale, oggi i maceri sono stati spesso riempiti di terra, perdendo così il ricordo dell'antica coltura.
Maggese
millenaria pratica agronomica che consiste in una precisa successione di lavorazioni svolte quando il terreno viene lasciato a riposo (incolto) per un periodo di tempo variabile (al massimo un anno). Ha lo scopo di far recuperare alla terra le sostanze nutrienti necessarie alla crescita delle piante coltivate, preparando il suolo alla semina dei cereali. Oggi si chiama set aside.
Mallo
pericarpo del frutto del noce.
Mammellonato
del frutto, tondeggiante a forma di mammella (con l’esclusione della protuberanza del capezzolo).
Margotta
sistema di propagazione che non stacca la pianta figlia dalla pianta madre finché la figlia non è ben radicata. È poco usata per le piante da frutto, mentre lo è per le piante d’appartamento. Si intaglia la corteccia di un ramo o semplicemente si taglia un triangolo al di sotto di un nodo. Poi si pone un foglio di plastica morbido tutt’intorno e lo si chiude con un legaccio al di sotto dell’incisione, lo si riempie di terriccio morbido e lo si inumidisce un poco. Indi lo si chiude con un legaccio al di sopra come si è fatto sotto. Quando si vedono le radici ben sviluppate attraverso la plastica trasparente, si taglia il ramo della pianta madre al di sotto della legatura in basso, lo si sfascia dalla pellicola e lo si pianta in terriccio morbido. Si bagna il giorno dopo perché il taglio abbia il tempo di asciugarsi e non marcisca.
Marza (o nesto, o oggetto)
piccola porzione (lunga 30-50 cm) di un ramo giovane (di due-tre anni), non ancora del tutto lignificato (diametro 1-2 cm), sano e robusto (che non sia un succhione), fruttifero, che presenta almeno due gemme, la quale viene inserita (innestata) con metodi vari d’innesto su di un’altra (detta “portinnesto”) munita di apparato radicale. La marza deve essere dotata di gemme sane e robuste. Le marze si prelevano al momento dell’innesto; se preparate in anticipo, vanno conservate in sabbia umida.
Mazzetto di maggio
nasce da un dardo molto corto, che ha una gemma a foglia/a legno in cima, e tutt’intorno invece ha un gruppo di gemme a fiore/a frutto.
Melasso
residuo della lavorazione della polpa delle barbabietole da zucchero, utilizzato come concime organico.
Melata
liquido viscoso e zuccherino, rappresentato dagli escrementi di alcuni insetti (afidi, psilla e cocciniglie). La vegetazione, soprattutto le foglie, quando ne è imbrattata appare lucida e appiccicosa, rappresentando spesso un substrato di crescita per crittogame (funghi) agenti della fumaggine.
Meristema
tessuto giovane in attivo e rapido accrescimento, generalmente localizzato agli apici radicale e vegetativo. Viene utilizzato in laboratorio per prelevare piccole porzioni che, opportunamente allevate in maniera adatta, sono in grado di ricostituire una pianta figlia esattamente identica alla pianta madre (clone).
Mesocarpo
parte intermedia del frutto, generalmente costituita dalla polpa. ΦΈ avvolta dall’epicarpo e contiene l’endocarpo.
Metalli pesanti
piombo, rame, zinco, cromo, cobalto, cadmio ecc. sono così chiamati per il loro elevato peso atomico. Hanno la caratteristica di essere inutilizzabili o tossici per i vegetali. Quando nel terreno sono presenti in quantità elevate, disciolti nell'acqua che viene assorbita dalle radici, la pianta può morirne, se non è in grado di accumularli in particolari depositi interni, dove rimangono isolati per sempre. Analizzando certune specie erbacee, soggette a questa modalità di accumulo, è possibile stabilire il tasso di inquinamento del terreno su cui le piante si trovano. 
Micelio
tipico dei funghi, è una rete di filamenti, le ife, che possono essere sterili o vegetative, con funzione assorbimento delle sostanze nutritive e di ingrandimento dell’organismo fungino, oppure fertili o sessuate, a funzione riproduttiva. Esistono pertanto miceli vegetativi paragonabili, per funzione, alle radici e al fusto delle piante verdi, e miceli sessuati, paragonabili agli organi riproduttori dei vegetali superiori. Il micelio normalmente non è visibile ma, al momento stagionale più opportuno, dà luogo alla formazione del carpoforo, cioè del corpo fruttifero (che nei funghi superiori è la parte commestibile, il porcino o l’ovolo buono per intenderci). Il micelio, di colore bianco, fa parte dell'organismo fungino, solo che normalmente non è visibile per la sua collocazione ipogea. Serve alla sopravvivenza dell'organismo, poiché assorbe acqua e sali minerali, e, nei funghi simbionti, si "lega" alle radici degli alberi per ricavarne gli zuccheri elaborati. 
Micologia
la scienza che studia i funghi, di ogni ordine e grado (patogeni delle colture, muffe, lieviti, funghi superiori mangerecci e non). Gli appassionati di micologia si dedicano solitamente ai funghi mangerecci, che includono i notissimi porcini, ovoli, gallinacci, prataioli, e anche i tartufi.
Micorriza
stretto legame fra il micelio (cioè le "radici") di un fungo e le radici di un albero o arbusto. Il micelio può avvolgere esternamente le radici (formando un manicotto evidente al microscopio) o penetrare al loro interno. La micorriza serve alla sopravvivenza del fungo, altrimenti incapace di nutrirsi, e migliora la qualità della vita dell’albero perché il micelio esplora una zona di terreno molto maggiore di quanto fanno le radici della pianta.
Microclima
l’insieme delle condizioni climatiche che si creano vicino al suolo in un’area di estensione limitata (a volte pochi metri quadri).
Microflora batterica
per lungo tempo i batteri (primi organismi viventi nella scala evolutiva) vennero classificati fra i vegetali (flora), pur non essendo in realtà né animali né vegetali. La microflora batterica è costituita da una miriade di batteri diversi, ciascuno presente in qualche milione di esemplari, ma aventi tutti dimensioni minime, cioè microscopiche (dal greco micros, piccolo).
Micron
un millesimo di millimetro (0,001 mm).
Microrganismi
i microrganismi sono tutti quegli organismi viventi che hanno dimensioni minime (invisibili a occhio nudo), vale a dire batteri e funghi. Fra i batteri, alcuni possono sopravvivere solo in presenza di ossigeno (aerobi) che utilizzano (come noi) per vivere; altri invece vivono solo in assenza di ossigeno (organismi anaerobi); altri ancora infine possono sopravvivere in entrambe le condizioni, anche se ne preferiscono una delle due.
Migliorare il suolo
l’alternanza di pioggia e siccità, di calore e di gelo, di brina e di neve contribuisce alla decomposizione della sostanza organica, rendendo disponibili gli elementi minerali utili alle piante. Inoltre, favorisce la frantumazione delle zolle di terra e modifica la struttura rendendola più adatta alla perlustrazione da parte delle radici.
Monofita
tipico del prato, costituito con un'unica specie vegetale.
Monoiche
specie in cui la medesima pianta produce fiori a sessi separati, cioè fiori maschili e fiori femminili. Nei primi sono contenuti solo gli stami con le antere e il polline, mentre nei secondi è presente unicamente il pistillo.
Mulching
operazione di triturazione dei residui vegetali, per renderli rapidamente disponibili alla decomposizione a opera degli agenti atmosferici e dei microrganismi del suolo. Si effettua con il residuo di tosatura dell’erba del prato.
Multidrupa (o drupa composta)
infruttescenza, cioè frutto composto da tanti, minuscoli fruttini carnosi chiamati “drupeole”, a loro volta nient’altro che drupe (vedi) in miniatura. Per esempio, nel rovo comune (Rubus ulmifolius) le drupeole sono più di venti, mentre nel rovo di palude (R. caesius) sono solo due-cinque, ma più grosse e ricoperte da una patina biancastra pruinosa. Ogni drupeola contiene un seme.